#ADALTAVOCE IN BREVE

Azione realizzata per Actionaid Italia nell’ambito del progetto Openspace finanziato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo di contrasto alla povertà educativa che ha l’obiettivo di creare spazi di partecipazione attiva della comunità educante in 12 scuole di 4 città (Bari, Palermo, Reggio Calabria, Milano).
Un percorso di espressione, comunicazione e attivazione sul tema della città dal punto di vista dei/delle ragazzi/e che ha l’obiettivo di aumentare la capacità dei giovani coinvolti di prendere parola e avere voce. Attraverso l’utilizzo dei social network e di metodologie ispirate alla progettazione partecipata e all’empowerment comunitario, i partecipanti coinvolgeranno la comunità in una riflessione sui limiti e le opportunità del contesto in cui vivono e porteranno all’attenzione delle istituzioni locali le proposte di cambiamento che vorrebbero vedere realizzate nei luoghi che hanno a cuore.

LA CITTÀ CHE VORREI

Qual è la cosa che ti piace di più della tua città? La cosa che ti fa sorridere sempre quando la vedi? E quella invece che ti fa arrabbiare? E cosa vorresti cambiare? Cosa vorresti che ci fosse e invece non c’è? Queste alcune delle domande che accompagnano i ragazzi e le ragazze in un viaggio per immagini sulle emozioni che in loro suscita la città o il quartiere in cui vivono e nel cambiamento che in questi luoghi vorrebbero vedere realizzato. Una riflessione realizzata a distanza tramite l’utilizzo di strumenti multimediali come Google Earth e Padlet e in presenza tramite momenti di esplorazione e raccolta di immagini, con l’obiettivo di creare una mappa digitale della città dal loro punto di vista.

Un’occasione per riflettere sui propri diritti e desideri, e soprattutto per raccogliere idee e proposte di cambiamento da sottoporre alle istituzioni locali.

I SOCIAL NETWORK

I social network possono essere uno strumento molto potente per far sentire la propria voce e raccontare il proprio punto di vista. Ecco perché attraverso la pagina Instagram del progetto, i ragazzi e le ragazze hanno l’opportunità di creare una campagna di campagna di comunicazione per diffondere le proprie idee e coinvolgere coetanei, adulti e cittadinanza.

LA METODOLOGIA

L’impianto del progetto si ispira ai principi dell’educazione esperienziale e mira a condurre i gruppi di ragazze/i nella realizzazione di un compito di realtà. Tutte le attività, quindi, rappresentano un ambito di sperimentazione concreta di processi, strumenti e competenze proprie di professionalità e ambiti della vita sociale reali. In questo senso, ad esempio, la campagna di comunicazione viene creata dai ragazz* tramite l’utilizzo di strumenti propri del social media management e campaigning orientato ai temi sociali e della partecipazione pubblica, mentre il lavoro di analisi di risorse e bisogni nel proprio contesto e la formulazione di proposte da portare all’attenzione delle istituzioni seguono metodologie ispirate alla progettazione partecipata e all’empowerment comunitario

Oltre all’acquisizione di competenze specifiche rispetto alla produzione e diffusione dei contenuti, al public speech, allo storytelling e al community engagement, costante è l’attenzione per lo sviluppo delle competenze trasversali (soft skills) del gruppo e de* singol* partecipant*.

LE ATTIVITÀ DEI GRUPPI

Sulla pagina Instagram del progetto è possibile trovare aggiornamenti costanti sulle attività portate avanti dai gruppi.

In totale 8 gruppi hanno partecipato alle attività durante l’anno scolastico 2020/2021, e 2021/2022 sviluppando una mappa multimediale della città dal proprio punto di vista, creando un manifesto con le proposte di cambiamento, creando una campagna di comunicazione usando gli strumenti dello storytelling e i social network, coinvolgendo coetanei e cittadinanza nella campagna e sottoponendo il proprio punto di vista alle istituzioni locali.

LA LORO VOCE

Tantissime sono state le richieste presentate alle istituzioni locali. Alcune hanno generato percorsi di partecipazione proseguiti anche oltre le attività progettuali.

I ragazzi e le ragazze chiedono di far valere il proprio punto di vista sugli spazi urbani dei loro quartieri, che ogni giorno frequentano ma sui quali non vengono interpellati.

Chiedono quartieri e città più a misura di ragazz* e bambini* nei quali diventi possibile passare il tempo con gli amici, fare sport gratuitamente, giocare, svolgere attività, accedere alla cultura e frequentare spazi verdi.

Fortissima è la richiesta, soprattutto in seguito alle chiusure causate dalla pandemia, di spazi di aggregazione a loro dedicati e da loro gestiti. Luoghi appositamente pensati per loro, nei quali sia possibile passare il tempo, d’estate e d’inverno, con i coetanei giocando, leggendo, studiando, facendo sport e divertendosi.

Per scoprire di più visita la pagina Instagram @adaltavoce.openspace