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Equilibriste

  • Categoria dell'articolo:Equità

Tra lavoro e cura familiare: un vissuto difficile

Dall’ottavo rapporto “Le Equilibriste. La maternità in Italia 2022”, di Save the Children emerge una condizione ancora difficile per i circa 6 milioni di madri Italiane «equilibriste» che si dividono tra vita familiare e lavorativa, spesso senza supporto e con un carico di cura davvero eccessivo.

Tanto che “nonostante il sentimento di gioia per la maternità sia prevalente nella grandissima maggioranza delle giovani madri, il 43% non desidera altri figli”, per l’eccessiva fatica (40%), la difficile conciliazione di lavoro e famiglia (33%), la mancanza di supporto (26% ),  la scarsità dei servizi (26%)».

Se nel 2022 il divario lavorativo tra uomini e donne sembra leggermene diminuire ( 17,5%) tuttavia  rimane  ben più ampio in presenza di bambini. Le donne occupate con un figlio minore sono solo il 63% e il 56% con due. Un terzo ha un contratto part-time, contro il 7% degli uomini, e per una buona metà la scelta è stata imposta.

Nel 2021 la maggioranza delle dimissioni riguarda le donne (madri) che sono il 72% contro il 28% degli  uomini (padri).  Per questi ultimi si tratta in genere un passaggio ad altra azienda e solo nel 3%  di una difficoltà a conciliare  lavoro e attività di cura, motivazione che per le donne sale invece al 65%.

Anche questa difficoltà non è omogenea sul territorio, come si evince dalla classifica regionale, risultato di una analisi multidimensionale: demografia, lavoro, servizi, salute, rappresentanza, violenza, soddisfazione soggettiva. Tra le regioni più amiche per le mamme svetta infatti la Provincia autonoma di Bolzano, seguita da Emilia Romagna e Valle D’Aosta, mentre le condizioni più sfavorevoli si registrano in Basilicata, preceduta, sempre in fondo alla classifica, dalla Campania e dalla  Sicilia.

La condizione lavorativa delle donne, e in particolare delle madri, nel nostro Paese è ancora troppo caratterizzata da instabilità e precarietà e a questo ci aggiungono altre difficoltà. Nella quotidianità, sono infatti le madri a dedicare gran parte del loro tempo alla cura del figlio/a, 16 ore contro le 7 del partner. Il 40% delle mamme intervistate fatica a ritagliarsi del tempo per sé. Il 40% delle donne riporta anche vissuti di crisi o conflittualità nella coppia dopo la nascita del figlio/a, e 1 donna su 5 segnala l’emergere di una maggiore aggressività del partner o dichiara di averne avuto paura. Ben 6 mamme su 10 non hanno accesso al nido, risorsa chiave per la loro partecipazione al mercato del lavoro. In più di 1 caso su 4 ciò è dovuto a carenze del servizio pubblico.

E, pensandoci bene, tutte queste difficoltà delle famiglie – ma soprattutto delle madri –   sono anche diritti negati per i bambini. I nidi, le mense, il tempo prolungato, le ludoteche sono prima di tutto un loro diritto, che  viene troppo spesso negato, come quello di avere una mamma “presente” e non presa in un vortice multitasking.

Ancora c’è molto da lavorare sul tema delle Politiche del Lavoro e del Welfare, come su quello dell’Equità