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A scuola di futuro.

  • Categoria dell'articolo:Orientamento

Il manifesto educativo di Goleman e Senge

A scuola di futuro è uno dei libri essenziali per chi lavora nell’ educazione.  Un buona lettura per questa estate, viste le nuove sfide che ci aspettano  alla ripresa.

Il volume molto snello, è scritto a quattro mani da Peter Senge – esperto di apprendimento organizzativo e di pensiero sistemico al MIT – e Daniel Goleman –  autore di Intelligenza emotiva e fondatore del movimento per l’apprendimento sociale ed emotivo

Il contesto tecnologico, ambientale e culturale cambia così velocemente che  non riusciamo più  a stargli dietro: per questo, dicono gli autori,  bisogna attrezzarsi con nuovi strumenti, in grado di dare il giusto orientamento in un mare fatto di continui mutamenti tecnologici, sociali e ambientali.  Per capirci qualcosa,, e ottenere buoni risultati, serve intervenire in tenera età, già a partire dai primi anni di vita.

Occorre “riavviare l’educazione alla vita” attraverso:

  • l’educazione sociale ed emotiva,  che sviluppa cinque abilità: autoconsapevolezza, autogestione, empatia, abilità sociali decision making: “La triplice attenzione (interiore, verso gli altri e verso l’esterno) può preparare al meglio i ragazzi per il futuro”.
  • Il pensiero sistemico: per comprendere il mondo nel suo insieme serve un pensiero che va oltre il lineare «A causa B», tipico modo di pensare del sistema educativo tradizionale  che riconosce l’esistenza di una sola risposta giusta. Serve invece un pensiero in grado di decodificare le interazioni tra reti e sistemi, così da rendere semplice la complessità. La buona notizia è che questo tipo di intelligenza secondo Senge, è innata nei bambini. Tutto sta nel coltivarla a scuola.

Già all’età di sette od otto anni, i bambini sono abbastanza consci dei problemi ambientali e sociali globali.  Ed arrivano anche a capire quanto le risposte elementari a problemi complessi non solo sono riduttive, ma di frequente anche dannose. Ciò che principalmente viene loro meno è la sensazione che anche la scuola conosca tutto questo, e che possa prepararli ad agire efficacemente in proposito.

Una prospettiva rivoluzionaria ed ispirazionale, che mette la fiducia al centro:

“L’elemento cruciale è essere molto aperti a ciò che i ragazzi vogliono veramente apprendere, e poi credere che loro siano in grado di generare vere intuizioni riguardo ad argomenti complessi, molto oltre quello che voi – l’insegnante – potete comprendere”.